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 Parte terza

 

Arriviamo al 1973 e Le Orme presentano l'album Felona e Sorona e il loro Tour per la presentazione del nuovo disco passava da Empoli e cosi' decidemmo di andare a vedere le nostre muse ispiratrici dal vivo.
Rimanemmo fulminati dall'impatto sonoro e dalla qualità della musica e il viaggio di ritorno in treno ci trovo' gasati e musicalmente motivati.Comincio' allora a serpeggiare tra di noi il desiderio di comporre pezzi inediti.
Le prime cose,furono patetiche sia nella musica che nei testi ,poi qualche abbozzo di brano comincio' a nascere.
A quei tempi c'erano diverse iniziative musicali, come concorsi indetti da negozi di strumenti.
La Casa musicale G.R.S organizzava il festival dei complessi a Ponte a Ema e decidemmo di presentarci alla gara.Mi sembra di ricordare che eravamo una decina di gruppi in lizza.L'emozione era fortissima ed eravamo particolarmente nervosi mentre aspettavamo il nostro turno.Poi arrivo' il momento di salire sul palco e come per magia,l'emozione...divenne ancora più forte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ricordo di aver pensato che non sarei mai riuscito a cantare.

Ero convinto che dalla mia bocca non sarebbe mai uscito suono intellegibile e invece facemmo la nostra esibizione in modo soddisfacente,dal momento che entrammo in finale.Eravamo tre gruppi che si contendevano il primo posto: noi , i Barattoli (una band composta esclusivamente da musicisti non vedenti) e un'altro gruppo di cui non ricordo il nome.Noi presentammo un nostro brano inedito e i Barattoli (forse studiato a tavolino) eseguirono il brano "senza luce"che altro non era che la versione italiana di "A whiter shade of pale"dei Procol harum. 
Ovviamente vinsero i Barattoli e noi ci prendemmo uno stretto terzo posto.
Finita l'esperienza del concorsino rientrammo a provare da Umberto,l'intagliatore.Lì in effetti la situazione stava cominciando a diventare leggermente pericolosa per due motivi.

Il primo perché Sergio, che suonava volgendo le spalle al grande camino in pietra della cucina,era diventato' una pista d'atterraggio per un pipistrello forse stordito dal frastuono. Secondo perché il vicino di Umberto (che probabilmente non apprezzava in pieno il nostro stile musicale), prese a incidere la porta della cucina con dei colpi di accetta.
Pensammo a quel punto che forse era meglio trovare una nuova sala prove . 

La casa del popolo del XXV Aprile in via Bronzino ci spalanco' le porte.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I pomeriggi erano completamente dedicati alle prove e alle lamentele dei frequentatori del Circolo che volevano giocare a carte in santa pace.Insistemmo e il nostro esiguo repertorio di brani inediti crebbe e si raffino' sempre più.

Il 1974 e per tanti versi fu l'anno piu'importante per il gruppo D.N.A.

Dopo quasi un'anno passato a costruire un repertorio di brani interamente creati da noi,eravamo pronti per sapere se i nostri sforzi potevano sostenere il giudizio del pubblico.
Nel frattempo la mia strumentazione si era arricchita di un pianoforte elettronico della Crumar e il buon Sergio era riuscito a convincere sua madre della necessita di avere una batteria tutta sua senza stare ad elemosinarla dal parroco tutte le volte.Venne organizzato un concerto in piazza S.Spirito a Firenze.Suonammo e i presenti sembrarono gradire molto le nostre creazioni musicali.Era l'ennesino attestato della qualità del nostro repertorio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per l'occasione suonammo alcuni brani e uno in particolare nel quale era richiesto l'uso di alcune campane tubolari fu'particolarmente apprezzato.

Il brano in questione finiva con le ultime battute (riarrangiate!) della "Notte sul Monte Calvo" di Mussorsky.
Nel brano originale ci sono almeno 4 campane tubolari che rendono piu'incisiva la melodia.Dato che il costo delle campane tubolari era proibitivo e per questo ne possedevamo solo una..il grande Sergio Brandi aveva imparato(segnando opportunamente con un pennarello la campana a varie altezze),a colpire il tubo in questione in vari punti,andando molto vicino alle tonalità che erano richieste.
Quando si dice che la miseria aguzza l'ingegno eh?.

Pochi giorni dopo partimmo per un concerto al Lido di Camaiore.

Era la prima volta che uscivamo da Firenze e provincia.

Non ci eravamo mai spinti cosi' lontano e la cosa ci gasava e non poco.Il furgone,un 238 Fiat, ci fu'prestato da un amico dei genitori di Walter Camilletti.Caricammo il furgone e partimmo all'avventura.

Arrivammo a Camaiore verso l'ora di pranzo e con l'aiuto di alcuni nostri amici,tra cui Gianni Grifoni (che faceva le parti anche del tecnico del suono!),montammo gli strumenti,facemmo il sound-check e dopo aver mangiato in modo frugale qualcosa decidemmo di andare sul mare per rilassarsi un po'.
Il furgone era vuoto e accanto a me che guidavo c'erano Gianni e Giovanni.
Si arreggevano a delle sbarre che separavano la zona di carico dalla gabina, Sergio,Walter e un'altro nostro amico.Strada facendo incontrammo due ragazze in bicicletta, le sorpassai con il 238 e rallentai per fare in modo che ,una volta aperti gli sportelli di carico di dietro,Sergio e Walter potessero parlare con le leggiadre pulzelle,mantenendo una velocita costante.
Andammo avanti per un paio di centinaia di metri,poi le ragazze con le loro biciclette ci salutarono e girarono in una contrada laterale.
Mi fermai con il possente 238.
Sergio e Walter avevano richiuso i portelli di carico e si apprestavano ad arriavare alle sbarre per reggersi,quando io, in preda a chissa quale raptus, accellerai,sgommando.
Tutto fu velocissimo.Sergio e Walter,non avendo raggiunto i supporti per sorreggersi,furono scaraventati in fondo al furgone...le porte di carico non resssero e si aprirono.
Non mi accorsi di niente.
Gianni , che era seduto accanto a me,con una calma serafica,mi disse:-Mila (questo era il mio soprannome)...abbiamo perso Sergio.
Dallo specchietto retrovisore vidi che Sergio stava ancora rotolando sull'asfalto e la cosa piu'divertente era che mentre rotolava rideva come un pazzo. 
Raccolto Sergio ,che per fortuna non si era fatto niente,arrivammo sulla spiaggia.
La sera il concerto ando'più che bene.

Addirittura gli organizzatori entusiasti ci dettero 50.000 in piu' del pattuito (che era di 150.000).
Le prove alla casa del popolo del XXV Aprile proseguivano a ritmi serrati.Un pomeriggio Francesco Fissi (padre di giovanni n.d.r.) arrivo trafelato mentre stavamo provando.Aveva visto per strada un manifesto di un concerto dei 
Perigeo alla piscina Costoli del Campo di Marte (FI).
La cosa poteva essere interessante perchè a quei tempi i Perigeo erano un gruppo che aveva già due album alle spalle ed erano quotati a livello sia nazionale che Internazionale.Quel concerto faceva parte di un tour italiano nel quale presentavano il loro terzo album;Genealogia.

Andare a vedere i Perigeo era molto intrigante,ma la cosa che ci sconvolse era che insieme ai Perigeo avrebbero suonato anche i D.N.A,e non come gruppo spalla ma come protagonisti.
Era troppo,dovevamo vedere qui manifesti,anche perchè la prima cosa che ci venne in mente fu' che esistesse un'altro gruppo D.N.A e che avremmo dovuto cambiare nome.
In effetti i manifesti riportavano il nome dei Perigeo e (scritti alla stessa grandezza) il gruppo D.N.A.
Porca miseria c'era un'altro gruppo D.N.A e piu'"famosi" di noi.Pazienza avremmo cambiato nome.
Eravamo già in paranoia,quando ci telefono' il nostro "manager" dell'ARCI-UISP e ci chiese se eravamo soddisfatti dei manifesti.
Porca miseria,quel gruppo D.N.A eravamo davvero noi !!!!
Il concerto era dopo cinque giorni e noi eravamo in preda ad emozioni contrastanti: panico,gioia,angoscia,soddisfazione,orgoglio etc...
Quella sera del concerto di quel Luglio del 1974 è rimasta ancora stampata nella mia anima.Tutto sembra sfumato,e non perchè sono passati 34 anni da allora,ma perchè vivemmo quell'esperienza come in un sogno.
Quando uscimmo da sotto le gradinate e raggiungemmo le nostre postazioni pensai che il pubblico che avevo davanti era......troppo!!Faceva paura.

Sapevamo che il 99,9% dei presenti erano li' per i Perigeo,ma l'idea di suonare davanti a quella marea di persone era veramente avvolgente e terrorizzante allo stesso tempo.
Cominciammo a suonare e il primo pezzo riscosse un bel po'di applausi.La cosa comincio' a gasarci..Anche il secondo pezzo ando' bene e tutto divento' un crescendo di sensazioni, Il timore di tutto quel pubblico svanì e subentrò una grinta e la voglia di suonare che travalicava ogni pensiero. Suonavamo sullo stesso palco dei Perigeo.Cazzo!!!
A fine concerto dei Perigeo c'incontrammo con loro e ci riservarono dei commenti positivi sia sulla nostra esibizione che sulla musica.Parlare con Giovanni Tommaso,con Bruno Biriaco,Tony Sidney o con Franco D'Andrea e dividere con loro il backstage fu entusiasmante.
Il concerto seguente fu organizzato dalla Casa del Popolo delle Caldine,(sempre in occasione ovviamente della festa dell'Unità),e l''esibizione era praticamente sulla strada, perchè lo spazio che ci avevano fornito era un rientro davanti alla casa del popolo sulla provinciale,inoltre,parlando con Giovanni mi sono ricordato di un fatto legato a questo concerto, e cioè che interruppi un brano perchè avevo sbagliato qualcosa.

Non ci ricordiamo cosa,probabilmente accordi,timbri del sinth o cantato,comunque a quanto pare ritenni necessario fermare e ricominciare l'esecuzione del brano in questione.

Probabilmente avevamo acquisito piu'professionalità rispetto alle martellate sul palco del concerto a Mantignano,ma forse non era ancora sufficente.
Era quasi la meta di Luglio e l'ARCI-UISP ci contatto' per dirci che stavano pensando di proporci come gruppo di supporto al Banco del Mutuo Soccorso per la loro tourne Italiana che sarebbe partita i primi giorni di Agosto.
Arrivai a casa camminando a tre metri sopra il cielo (ah ah ah!) e con la voglia di dirlo anche ai miei genitori che avevano fatto tonnellate di cambiali per pagarmi gli strumenti.

Ero deciso a stupirli,ma loro stupirono me.
Era arrivata la cartolina precetto.
Il primo Agosto sarei dovuto partire per Palmanova (UD),per fare il mio dovere di cittadino e rompermi i coglioni per un'anno a fare il militare.
Durante il mio periodo di ferma,Giovanni alla chitarra classica,Andrea Parlavecchio(ricordate era stato il nostro primo chitarrista!) alla chitarra classica e Sergio Brandi al violoncello(?) si esibivano con canzoni di Guccini.Nel frattempo io cercavo ogni scusa per poter farmi mandare a casa,simulando le più assurde malattie tra cui : perdita dell'udito dopo aver sparato con il fucile Garrand,allucinazioni auditive di parenti defunti (asserivo di sentire la voce di mia nonna defunta),attacchi di allergie varie e infine ricoveri presso ospedali militari di Firenze nei più svariati reparti per poter prolungare le licenze.
In effetti in quell'anno rimasi molti molti giorni a casa che mi garantirono anche dieci giorni di CPR(camera punizione di rigore!),
Nei periodi in cui ero a casa seguitavamo a provare, poi una sera d'estate sergio disse che voleva parlarci.

Organizzammo una riunione in casa di Walter.Mi ricordo che eravamo nel salotto e Sergio uscì fuori con delle frasi che sembravano prive di senso.

In sostanza I D.N.A cominciavano a stargli stretti,aveva bisogno di esperienze piu'gratificanti e che lo facessero maturare musicalmente.Ma la frase che più ci dette fastidio fu che non ci reputava alla sua altezza.Fu una doccia fredda.
Rimanemmo tutti di sasso.Non era possibile che fosse Sergio a parlare in quel modo.lo conoscevo da sempre come una persona timida e priva di arroganza.
Oggi , quasi 40 anni dopo e viste come sono andate le cose, posso dire che in effetti Sergio era tra di noi quello che aveva piu' potenzialità.

Lasciati i D.N.A, si dedico'allo studio del contrabbasso riuscendo a fare cinque anni di studi in uno.Probabilmente,come tutti i grandi della musica,il suo confine tra genialità e follia doveva essere molto labile,dato che la sua insoddisfazione della vita e la sua ricerca costante di un qualcosa che solo lui credeva di trovare lo porto' a suicidarsi nel 1982.
Ritorniamo al 1975.

La Casa del popolo XXV Aprile in via bronzino ci spalanco' le porte.

...Eravamo particolarmente nervosi mentre aspettavamo il nostro turno

 ..venne organizzato un concerto in P.zza       S.Spirito

...Concerto alla fiera di Scandicci

....Durante il mio periodo di ferma,Giovanni alla chitarra classica,Andrea Parlavecchio alla chitarra classica e Sergio Brandi al violoncello(?) si esibivano con canzoni di Guccini

Poi fu la volta di un concerto in Piazza Pier Vettori.Negli anni '70 se volevi suonare in giro,dovevi necessariamente collegarti all'ARCI-UISP la quale gestiva in toto le feste dell'unita di tutta la Toscana.Il contatto con loro avvenne involontariamente perché un certo Sig.Donnini venne ad ascoltarci durante le prove e comincio' ad organizzarci serate.

Una delle prime fu a Scandicci in occasione della Fierona di Scandicci.

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